Futures

 

Tra gli investimenti più gettonati dai trader, che ne apprezzano in maniera significativa la semplicità, vanno ricordati anche i futures, ovvero i derivati che vedono le due parti accordarsi in modo da eseguire una transazione su una serie di strumenti finanziari o materie prime fisiche, in cui lo scambio futuro avverrà ad un prezzo ben preciso, il quale è stato stabilito in via preliminare. Si può facilmente comprendere come l’acquirente si impegni a comprare un qualcosa che deve ancora essere prodotto, caratteristica che fa dei futures uno strumento ideale al fine di fornire una copertura ad altri investimenti primari.
Contratti di questo genere possono essere utilizzati in particolare da due categorie di trader: chi fa hedging, ovvero la strategia basata sulla riduzione del rischio di fluttuazioni significative da parte del mercato, e chi invece fa pura speculazione, ovvero punta senz’altro a guadagnare dai movimenti di prezzo che solitamente caratterizzano i mercati.
Nel primo caso lo scopo non è quello di ottenere dai movimenti dei prezzi favorevoli, bensì di evitare che possano verificarsi perdite più o meno consistenti dovute a variazioni di prezzo potenzialmente sfavorevoli, in modo da riuscire infine a mantenere un risultato finanziario predeterminato sulla base del prezzo corrente di mercato.
Nel secondo caso gli operatori di mercato possono guadagnare nel caso riescano a prevedere con una certa precisione un aumento futuro del prezzo di un’attività sottostante. In tal caso, infatti, essi possono procedere all’acquisto dell’attività in un contratto future per poi provvedere a venderlo sul mercato in un secondo momento ad un prezzo superiore, lucrando così sulla differenza di prezzo. Questa seconda modalità è naturalmente molto più rischiosa, in quanto allo scadere dei termini contrattuali il prezzo del bene in questione potrebbe essere inferiore a quello che è stato indicato in sede contrattuale, cagionando una perdita. In questo caso, l’investitore può comunque cautelarsi riuscendo a prevedere l’evoluzione dei prezzi e vendendo il contratto per poi procedere al suo successivo riacquisto, ad un prezzo inferiore.
Anche in Italia, a partire dal 1994 è possibile procedere all’acquisto  o alla vendita di futures sul mercato IDEM (Italian Derivatives Market), gestito da Borsa Italiana.

Il funzionamento dei futures

Come funzionano i futures? La prima cosa da sottolineare è che questo tipo di mercato offre la possibilità di operare con una leva molto più elevata nei confronti del mercato azionario. Questo strumento può essere usato non solo in funzione di copertura del titolo sottostante, ma anche per speculare su eventuali variazioni di prezzo. Se ad esempio la materia prima è il petrolio, il produttore può impiegare i futures per bloccare preventivamente il prezzo e ridurre il rischio di un eventuale ribasso del prezzo al momento in cui verrà effettivamente effettuata la transazione, mentre un trader può a sua volta utilizzarli al fine di speculare sul movimento dei prezzi del petrolio, andando lungo o short.
Va anche specificato come non vadano confuse opzioni e futures: le prime danno al possessore il diritto di acquistare o vendere l’attività sottostante durante la scadenza, mentre il titolare di un contratto futures è invece obbligato a rispettare i termini dell’accordo sottoscritto.

Esempi pratici di futures

Il modo migliore per capire come funziona un contratto futures, è ricorrere a un esempio pratico.
Proviamo ad immaginare un produttore di petrolio, il quale preveda la produzione di un milione di barili di greggio in pronta consegna ad un anno, supponendo un prezzo attuale attestato a 50 dollari al barile. Questi potrebbe provare a rischiare procedendo alla produzione del petrolio per poi venderlo ai prezzi di mercato, confidando che essi non solo calino, ma anzi si rafforzino. Va però ricordato che il petrolio è uno dei beni più volatili in assoluto, proprio per il suo legame ad una serie di fattori geopolitici di non poco conto. Basti pensare ad esempio che molti pozzi di petrolio sono dislocati in aree molto problematiche come il Venezuela, la Libia o il Medio Oriente. Proprio per non doversi sottoporre a rischi troppo elevati, il produttore può quindi stipulare il contratto future, bloccandone cioè il prezzo nell’arco di tempo previsto dall’accordo, presumibilmente intorno ai 50 dollari.

Una strategia di trading coi futures: i differenziali

Tra le strategie di trading con i futures, spiccano i differenziali, molto utilizzati dai trader che operano in questo particolare comparto. In pratica il trader può giocare sulla differenza di prezzo tra due contratti diversi della stessa materia per guadagnare, in una operazione che è considerata molto più sicura rispetto ad altre strategie come quelle rappresentate  dal trading di contratti di futures  long oppure short.
Tra i differenziali si distinguono in particolare:
– lo Spread Calendario, che si realizza mediante l’acquisto e la vendita in contemporanea di due futures dello stesso tipo, caratterizzati dallo stesso prezzo, ma aventi due date di consegna diverse;
– lo Spread Intermarket, che vede l’investitore operare con contratti per lo stesso mese, andando long in un caso e short nell’altro;
–  lo Spread Interexchange, categoria in cui viene ad essere incluso ogni tipo di spread nel quale ogni posizione venga creata in mercati di futures diversi.

Vantaggi e svantaggi dei futures

Anche nel caso dei futures, prima di investire è il caso di conoscerne eventuali vantaggi e svantaggi. Tra i primi, occorre ricordare:
1) la possibilità di operare a leva e a propria discrezione, amministrando autonomamente il fattore rischio;
2) la possibilità di operare direttamente sugli indici;
3) la presenza di elementi contrattuali standardizzati;
4) l’inesistenza del rischio di credito;
5) i costi estremamente limitati delle commissioni;
6) l’estrema trasparenza del mercato, derivante dal fatto che gli ordini vengono eseguiti elettronicamente all’istante, mentre i prezzi di esecuzione sono registrati e visualizzati in tempo reale, con un procedimento detto Time & Sales.
Tra gli svantaggi occorre invece indicare:
1) la pratica impossibilità di sfruttare le fasi di mercato laterale;
2) l’impossibilità di cambiare decisione, una volta siglato il contratto, che costringe a cercare di rimediare vendendolo e riacquistandolo ad un prezzo minore;
3) l’impossibilità di creare strategie complesse, derivante appunto dal fatto che si sottoscrive un contratto dotato di scadenza precisa e regole prestabilite.