fondi comuni di investimento

C’è uno strumento d’investimento che negli ultimi anni è riuscito a calamitare grande consenso tra i risparmiatori italiani in fuga dalle banche, ovvero i fondi comuni di investimento. Si tratta degli istituti che fungono nella veste di intermediari andandosi ad occupare di investire i soldi raccolti dai risparmiatori, con lo scopo di reinvestirli in asset andando a creare del nuovo valore, e quindi un potenziale profitto.
Qual è il motivo di questo diffuso gradimento? I fondi comuni di investimento rappresentano in effetti il modo più semplice e sicuro di investire e di operare con i fondi azionari, anche per chi non disponga di grandi capitali da investire.
In particolare sono adatti anche a chi abbia a disposizione cifre minime, considerato che possono bastare poche centinaia di euro per poter acquistare una quota di un fondo e acquisire quindi la possibilità di partecipare agli utili dello stesso.

Cosa sono i fondi comuni d’investimento

I fondi comuni rappresentano un prodotto facile e relativamente sicuro che basano questo livello di sicurezza proprio sul fatto di affidare il proprio risparmio, che sarà custodito in una banca, chiamata anche a svolgere funzioni di controllo sulla legittimità delle operazioni, a operatori specializzati.
Il fondo comune rappresenta quindi una cassa collettiva nella quale vanno a confluire i risparmi di una pluralità di investitori privati, per poi essere investiti in valori mobiliari (titoli di Stato, obbligazioni, azioni e altro) da società di gestione del risparmio (Sgr) iscritte in un apposito Albo.
Il punto di forza di questo strumento è proprio la gestione collettiva, che consente vantaggi in termini di rendimento, minori costi di gestione e un maggiore potere contrattuale nell’investimento e nella diversificazione del portafoglio.
Va però precisato come il fondo comune non garantisca nessun rendimento e il ritorno dell’investimento per il sottoscrittore vada a dipendere in particolare dall’andamento delle attività in cui il fondo ha deciso di investire. I fondi comuni vanno ad investire su una grande quantità di titoli, con il conseguente risultato che nel caso una delle società scelte dovesse crollare in Borsa o andare in default, il risparmiatore ne avvertirebbe le conseguenze in maniera estremamente limitata. Proprio per questo sono considerati uno strumento d’investimento sicuro, anche se scarsamente performante rispetto ad altri.
Quali sono le caratteristiche dei fondi comuni d’investimento? La principale caratteristica dei fondi comuni consiste proprio nella diversificazione dell’investimento, dalla quale ne consegue la minor soggezione a repentini cambiamenti del trend e alle perdite che possono conseguirne.

Fondi comuni d’investimento: come si calcola il rendimento

Naturalmente è molto importante cercare di capire quanto si può guadagnare aderendo ad un fondo d’investimento. Va intanto ricordato che da un punto di vista strettamente tecnico il risparmiatore provvede ad acquistare quote del fondo stesso, il cui valore sarà riportato di giorno in giorno sulla stampa nel caso dei fondi comuni aperti mentre nel caso di quelli chiusi viene calcolato periodicamente (in genere con cadenza mensile). Posiamo dire che in pratica, il sottoscrittore è proprietario di una fetta di patrimonio, che è pari al versamento effettuato più o meno la plusvalenza o la minusvalenza realizzata dal gestore. Quindi non possiede direttamente questo o quel titolo in cui è investito il patrimonio del fondo stesso.
Il valore delle quote viene a sua volta calcolato mediante il NAV (acronimo di Net Asset Value), ovvero una valutazione del rendimento del portafoglio di asset detenuto che viene calcolato seguendo questa formula:
NAV = attività degli asset – passività / quote in circolazione

Fondo aperto o chiuso?

I fondi comuni possono essere di due tipi: aperti o chiusi, in base alle caratteristiche esibite, tali da consentire al fondo di operare in maniera diversa e in base alle situazioni che dovessero presentarsi.
I fondi aperti sono caratterizzati da un capitale variabile, che viene cioè calcolato di giorno in giorno prendendo come punto di riferimento le quotazioni fornite dal mercato e al numero di quote che esistono al momento della rilevazione. Nei fondi aperti ognuno dei risparmiatori può stabilire quale ritiene sia il momento giusto per investire o per vendere.
I fondi comuni di investimenti aperti sono a loro volta divisi in due differenti tipologie:
1) fondi armonizzati, che devono conformarsi alle direttive comunitarie n. 611/85 e 220/88 recepite nel nostro ordinamento tramite il Decreto Legislativo n. 83/92:
2) fondi non armonizzati che, non rispettando tali vincoli, possono muoversi con una maggiore libertà. In questa categoria troviamo soprattutto gli Hedge Funds, di cui si è molto parlato nel corso degli ultimi anni per la loro natura dichiaratamente speculativa.
I fondi chiusi si caratterizzano invece per avere un capitale fisso e coloro che vi partecipano possono sottoscrivere la propria quota al momento in cui sono istituiti e riscattarla soltanto alla sua data di scadenza.
Ci sarebbe poi un’ulteriore diversificazione tra fondi mobiliari e immobiliari: i primi vedono il capitale investito esclusivamente in strumenti finanziari, i secondi in beni immobili, diritti reali immobiliari e partecipazioni in società operanti nel settore immobiliare.

Vantaggi e rischi

Dopo aver  visto una serie di elementi importanti dei fondi di investimento e in particolare le principali caratteristiche, è ora il caso di andare a vedere i vantaggi e i possibili rischi di questi tipo di strumento finanziario, in modo da poter valutare se è il caso di procedere con la sottoscrizione o rivolgersi magari a strumenti reputati più adatti.
Tra i vantaggi dei fondi comuni di investimento, ricordiamo in particolare:
– la modesta entità dell’impegno economico necessario per poter accedere al fondo azionario, tale da renderlo molto adatto anche ai piccoli risparmiatori;
– la possibilità di variegare il portafoglio e ridurre per questa via il possibile rischio;
– la rigida regolamentazione cui sono sottoposti i fondi, che impedisce in particolare ai gestori di spostare fondi a piacimento, o farne usi impropri;
– il ricorso all’operato di un professionista in grado di prendere di volta in volta le decisioni più corrette per fare gli interessi di chi partecipa al fondo.
Tra gli svantaggi il primo da prendere in esame è la bassa redditività di questo strumento, diretta conseguenza del fatto che si tratta di un investimento a basso rischio. Inoltre le spese di gestione vanno ad  intaccare gran parte del ricavato derivante dal fondo.
Proprio per quanto ricordato sinora, i fondi di investimento non sono ritenuti uno strumento di investimento adatto a chi vuole trarre buoni profitti dai propri commercio, mentre lo si consiglia ai tanti piccoli risparmiatori che vogliono rischiare poco, a costo di vedere ridotta la remunerazione.