Azioni

Ormai da decenni, anche in Italia molti piccoli risparmiatori guardano al mercato azionario come una possibile valvola di sfogo per i soldi messi da parte e che si vorrebbe far fruttare. Va infatti sottolineato come se nel nostro Paese il risparmio privato continui ad essere abbastanza elevato, dall’altro trovi sempre meno occasioni di rendere in maniera adeguata alle speranze delle famiglie, soprattutto da quando è venuta a mancare un’alternativa come quella rappresentata dai Bot. Considerato che a seguito del crollo del costo del denaro anche i tassi di interesse delle banche sono praticamente inesistenti, diventa quindi necessario rivolgersi ad altre possibili alternative, tra cui il mercato azionario, che però presenta non pochi pericoli, soprattutto per i piccoli risparmiatori. Andiamo dunque a vedere meglio cosa sia un’azione e se convenga investire in questo particolare ambito di mercato, oppure cercarne altri più convenienti e, magari, sicuri.

Cos’è un’azione

Un’azione, nel settore finanziario, è un titolo rappresentativo di una quota della proprietà di una società per azioni. Colui che la possiede è detto azionista, mentre l’insieme delle azioni della società va a formare il cosiddetto capitale azionario.
In pratica, quando si acquista l’azione di una società, o un determinato quantitativo di esse, si diventa proprietari di una parte dell’azienda, proporzionata appunto al numero di azioni acquistate. Ad esempio, ove si decida di acquistare 100 azioni di Enel, si diverrà piccoli azionisti di quella azienda e se ne supporteranno le scelte di carattere manageriale.
Le conseguenze di questa decisione, possono essere di due tipi:
1) dal punto di vista amministrativo consente al detentore di titoli azionari di partecipare alla vita sociale della società, ad esempio proponendo un proprio candidato alla carica di amministratore delegato, oppure facendo convergere il proprio voto in assemblea su uno dei candidati a tale ruolo o ancora chiedendo spiegazioni in relazione a determinate mosse del management;
2) di carattere patrimoniale, permettendo in caso di utili di ricevere una fetta degli stessi sotto forma di dividendo, oppure guadagnando anche dal rialzo del titolo in Borsa.

Perché comprare azioni

Naturalmente, la domanda che si pongono i piccoli investitori è la seguente: perché dovrei investire in azioni? Una domanda alla quale si può rispondere appunto ricordando che si tratta di una forma di investimento.
Resta però da capire se sia un investimento conveniente o meno. Secondo molti addetti ai lavori, l’investimento azionario non è conveniente per i piccoli risparmiatori. Lo dimostra proprio il termine di “Parco buoi” inventato decenni fa per indicare i piccoli azionisti che vedevano di volta in volta prosciugati i loro investimenti da eventuali crisi della Borsa. Il motivo di tutto ciò è abbastanza noto: i grandi investitori hanno delle antenne sui mercati in grado di prevedere la formazione di trend e quindi orientare il loro commercio in base alle notizie acquisite, i piccoli no. Ne consegue che nel caso di una crisi di borsa o di una azienda, il grande investitore assumerà sicuramente le decisioni giuste, confidando anche su una preparazione che per ovvi motivi il piccolo risparmiatore non ha, dovendo perciò affidarsi all’istinto, che è quasi sempre la scelta peggiore.
Da questo discorso si può capire come investire sulle azioni possa comportare dei rischi molto elevati, resi ancora più alti dal fatto che esse non assicurano né la restituzione del capitale investito né tantomeno un rendimento minimo garantito. Nei casi più estremi, quelli che portano infine al fallimento della società, l’azionista può quindi perdere tutto quello che aveva investito.
Rischi che, però, sono senz’altro molto remunerati nel caso si riesca ad azzeccare la scelta giusta. In alcuni casi, infatti, i titoli vedono crescere il loro valore del 100% nel giro di pochi mesi. Inoltre va appunto considerato che nel periodo in cui si detiene l’azione, in caso di utili si possono incassare i dividendi, ovvero una fetta degli utili che la società paga ai propri azionisti, di solito una volta all’anno, per ringraziarli del sostegno ricevuto.

Come acquistare azioni e quali

Le azioni possono essere acquistate aprendo un conto titoli nella banca ove si detiene il proprio conto. Una volta dato vita a questo step si può affidare l’incarico alla banca stessa, firmando una procura, oppure usufruire della piattaforma online dell’istituto bancario. In ognuno dei due casi l’acquisto è immediato e a quel punto l’investitore può decidere quanto tenere il titolo, che non ha scadenza. Va comunque ricordato che su ogni transazione, di acquisto o di vendita, la banca tratterrà una commissione, solitamente intorno allo 0,2% del valore in questione.
Altra domanda che ci dovrebbe porre, prima di investire in Borsa è la seguente: quali azioni conviene comprare? Si tratta di una domanda che non ha una sola risposta. I grandi investitori, ad esempio, conducono delle indagini apposite sulle società cui sono interessati per capire se sono capitalizzate al punto giusto, se ci si può attendere una loro crescita o una loro flessione in un determinato periodo. Solitamente si sconsiglia di comprare quando un titolo vanta un valore molto alto, ovvero è cresciuto molto negli ultimi mesi, e di vendere quando è troppo basso, ovvero quando la sua flessione è stata netta negli ultimi mesi. Questo in quanto la Borsa produce di solito il cosiddetto rimbalzo tecnico quando un trend è molto pronunciato. La bravura dell’investitore consiste proprio nel prevedere le tendenze e anticipare i rimbalzi di carattere tecnico.
Va infine ricordato che non bisognerebbe compiere l’errore di diversificare troppo l’investimento: diversificare va bene, in modo da limitare il rischio di rovesci, ma spezzettando troppo si finisce per pagare troppe commissioni alla banca che applica una politica di gradualità sulle commissioni, facendo pagare di più sulle cifre più basse.