
Investire in Borsa continua ad essere una soluzione molto praticata anche dai piccoli risparmiatori, soprattutto nell’epoca in cui i tassi di interesse sono praticamente prossimi allo zero e comportano come immobilizzare del denaro sul proprio conto corrente significhi in pratica solo farlo custodire dalla banca, senza poterci ricavare nulla.
Quello che non molti sanno, è che le Borse non sono una istituzione tipicamente capitalistica, ma vengono da molto più lontano. Basti pensare che già nel 1630 a Venezia veniva istituita la prima in assoluto nel nostro Paese, sul modello di quella di Amsterdam, nata circa un secolo prima.
Oggi queste Borse hanno perso di importanza o sono addirittura scomparse, lasciando il posto a organismi sempre più efficienti da un punto di vista tecnologico e, soprattutto, molto più capitalizzate. Ma quali sono le più importanti in assoluto?
Le più importanti in assoluto
In una lista di Borse importanti, non possono mancare il NYSE (acronimo di New York Stock Exchange), il NASDAQ (la Borsa dei titoli tecnologici), la Borsa di Tokio e quella di Londra.
Il NYSE ha la sua sede a New York, a Wall Street e basterebbe ricordare come la sua capitalizzazione si avvii ad infrangere la soglia dei 20mila miliardi di dollari. In pratica tutte le più grandi aziende a livello mondiale sono quotare in questa piazza, che assicura ottimi ritorni a chi decida di investirvi. Anche nell’immaginario collettivo Wall Street è considerato una sorta di santuario del capitalismo, in particolare quello più aggressivo, tanto da aver ispirato molti famosi film tra cui quello in cui Michael Douglas impersona Gordon Gekko, il prototipo dello squalo della finanza.
Il NASDAQ ha assunto una rilevanza sempre più forte nel corso degli ultimi anni, quando le società tecnologiche hanno cominciato a crescere in maniera sempre più impetuosa e a calamitare ingenti risorse, a partire da Apple, che da sola riesce a capitalizzare circa 630 miliardi di dollari. Anche le società che completano il podio, ovvero Alphabet (Google) e Microsoft, fanno riferimento a questo segmento di mercato. Secondo gli analisti è destinato nel futuro ad acquisire una rilevanza sempre maggiore, proprio per la sempre più evidente importanza della tecnologia nella nostra vita.
Altra piazza che rimane estremamente importante, anche per il significato che assume agli occhi degli utenti è la Borsa di Londra, che a seguito della fusione con Borsa Italiana si è attestata al terzo posto della classifica. Il London Stock Exchange Group può vantare quasi 6200 miliardi di capitalizzazione, attestandosi ad una leggera incollatura dal NASDAQ. Secondo alcuni analisti avrebbe potuto risentire della cosiddetta Brexit, ovvero della fuoriuscita del Regno Unito dall’Unione Europea, un vaticinio che è stato però sinora smentito dalla crescita complessiva dell’indice FTSE.
Anche la Borsa di Tokio, Tokio Stock Exchange, è estremamente importante, come dimostrano le ricadute che possono avere le contrattazioni che vi avvengono giornalmente sulle altre piazze azionarie. Può vantare al suo interno circa 2.300 società e una capitalizzazione in costante crescita, che la pone in diretta concorrenza con Wall Street. Proprio per cercare di rafforzare la sua posizione sta cercando di costruire sinergie analoghe a quella tra Borsa di Londra e Piazza Affari, con un occhio di riguardo alla Borsa di Singapore, altro santuario della finanza asiatica in grande espansione. Nel frattempo ha chiuso la fusione con la Borsa di Osaka (Osaka Securities Exchange), che ha portato alla nascita del Japan Exchange Group (JPX) operativo ormai da gennaio 2013.
Se Tokio è la piazza azionaria più forte in ambito asiatico, va però rilevata la presenza di altre due Borse che stanno dimostrando notevole forza, ovvero Shangai e Hong Kong.
La Borsa di Shangai è nata nel corso del 1990 e la grande capitalizzazione che riesce a mettere insieme rappresenta una sorta di nonsenso sulla base dei fondamentali del capitalismo. Il suo obiettivo, infatti, non è la ricerca del profitto, bensì quello di fungere da ente regolatore del mercato borsistico cinese, provvedere alla stesura delle regole che devono conformarlo e vagliare le richieste relative all’ammissione alla quotazione da parte delle società. Per svolgere queste funzioni gli sono state assegnate le prerogative necessarie ad amministrare direttamente la Commissione di controllo e gestione del mercato finanziario cinese, la China Securities Regulatory Commission (CSRC). Nonostante l’evidente diversità con le altre Borse mondiali, Shangai riesce a svolgere il suo ruolo con grande autorità riuscendo a crescere in modo ordinato e costante. Sono però famose le sue improvvise crisi, come quella verificatasi nel 2015, che sono viste con evidente terrore anche dai vertici politici cinesi, che non a caso cercano di tenere sotto controllo la piazza azionaria in modo da evitare shock improvvisi che potrebbero avere conseguenze disastrose sull’economia del Paese.
Non va poi dimenticato il ruolo svolto dalla Borsa di Hong Kong e la sua grande crescita nel corso dell’ultimo anno. Basti pensare al proposito come l’indice Hang Seng abbia guadagnato nel corso dell’anno oltre il 35% rispetto al dato dell’anno precedente, dimostrando in tal modo la sua persistente vitalità e la capacità di attrarre investitori.
Infine va ricordata anche la Borsa di Francoforte, istituita nel 1946 e oggi una delle più importanti in assoluto a livello europeo, tanto da capitalizzare l’80% del totale tedesco e circa un terzo a livello continentale, pur trattandosi di un mercato secondario, ovvero di una piazza in cui vengono ad essere collocati titoli che in precedenza sono già stati trattati sul mercato internazionale. Considerato il ruolo di grande forza della Germania all’interno dell’Unione Europea, c’è da attendersi una ulteriore crescita del Dax 30, l’indice che va a misurare il peso dei trenta maggiori titoli trattati a Francoforte.