
Negli ultimi anni, gli italiani sono stati costretti a fare la conoscenza con un termine di cui prima ignoravano o quasi l’esistenza. Si tratta della spread, richiamato un’infinità di volte nel corso di un periodo che ha visto il nostro Paese in evidente difficoltà, in particolare durante i momenti in cui il differenziale tra i titoli del debito pubblico tedesco e quello italiano tendeva a divaricarsi sempre di più, affossando l’Italia. Per capirne l’importanza basterebbe ricordare come proprio in questi giorni la Procura di Milano abbia iniziato a lavorare su una ipotesi inquietante, ovvero su quella relativa all’operato speculativo di Deutsche Bank contro il nostro Paese, portato avanti muovendo miliardi di euro contro i titoli di stato italiani con una manovra tipicamente speculativa.
In attesa che l’inchiesta vada avanti e vada a colpire eventuali responsabilità penali, conviene quindi cercare di capire meglio cosa siano gli spread e perché siano diventati così importanti anche per tante persone che pure non sono esperte di economia. Partendo proprio dalla sua funzione nel mercato azionario, il quale serve in particolare a indicare:
– la quantificazione del rischio finanziario ove si decida di inaugurare operazioni;
– la definizione del rating, ovvero la capacità e l’affidabilità di una società, di un’azienda o di un governo che emettono un titolo di debito a onorare l’impegno contratto;
– la reale capacità di uno Stato di risanare il proprio debito pubblico, la quale inizia a declinare snsibilmente quando lo spread si attesta a livelli troppo elevati.
Lo spread nel mercato creditizio e nel Forex
Intanto, però, occorre fare una prima precisazione: gli spread esistono anche nel settore creditizio, in particolare nei mutui, e nel trading, in particolare nel mercato Forex. Quindi sono destinati ad assumere significati diversi, a seconda del settore in cui essi vengono applicati.
Nel caso dei mutui per l’acquisto della casa, lo spread va in pratica a rappresentare il differenziale tra il tasso di riferimento (quello fisso come l’Irs e quello variabile come Euribor o Bce) e il tasso finito applicato sul mutuo, andando in tal modo a rappresentare il guadagno che la banca ottiene prestando il denaro.
Nel Forex, invece, lo spread va a rappresentare la differenza tra la domanda e l’offerta, ovvero tra il prezzo bid e quello ask. In pratica esso rappresenta il guadagno che va a premiare il broker che esegue l’ordine del cliente e fa quindi da intermediario. La sua entità, in questo caso, non dipende dalle valutazioni del mercato, ma dalla politica adottata dalla piattaforma, come è dimostrato dal fatto che differisce tra i vari broker o sulla stessa coppia di monete, proprio sulla base delle valutazioni fatte in via preliminare dal management della piattaforma. Solitamente, i broker vanno ad applicare spread più ridotti su coppie molto contrattate, alzandoli per le coppie meno popolari.
In parole ancora più semplici, potremmo dire che lo spread è il prezzo che paghiamo alla piattaforma prescelta affinché ci metta a disposizione la sua operatività.
Perché lo spread può variare nel Forex?
Naturalmente a questo punto ci si può chiedere perché i broker applichino spread diversi. La risposta è in fondo abbastanza semplice: lo fanno perché possono. Va in effetti ricordato come il Forex non sia un mercato regolamentato che segue delle regole fissate in partenza. Sono quindi i brokers e le banche che vi operano a stabilire il prezzo di vendita, magari andando a considerare solo in maniera parziale le condizioni proposte dal mercato. Un comportamento che è evidente proprio nel caso di quelli Market Maker, ovvero quelli che “fanno il mercato” e dettano di conseguenza le regole con cui esso deve funzionare. Prima di aderire ad una piattaforma, quindi, il trader dovrebbe cercare di capire se le condizioni che essa offre siano le più indicate per il proprio commercio o se sia invece il caso di indirizzarsi su un altro broker.
Quali fattori incidono sull’entità dello spread?
Se il primo fattore che incide sull’entità dello spread da corrispondere al broker è proprio la politica adottata in tal senso, vi sono però altri fattori che occorre considerare in tal senso. In particolare, essi sono:
1) la liquidità. Nel caso in cui il numero di attori presenti sul mercato sia molto alta, dando vita ad un elevato volume di scambi, lo spread si abbassa, alzandosi invece nell’ipotesi contraria, ovvero quando il numero di venditori e compratori risulti esiguo;
2) la volatilità, che può venirsi a verificare prima di annunci economici importanti o del rilascio di dati aziendali particolarmente attesi. Si tratta in effetti di eventi tali da poter causare importanti movimenti di mercato, sia in positivo che in negativo, portando di conseguenza lo spread ad aumentare proprio in considerazione di situazioni dense di incertezza e rischio:
3) il momento in cui si opera il proprio investimento. Se si opera durante i normali orari di negoziazione, solitamente si beneficia di spread ridotti i quali invece salgono in maniera considerevole ove si decida di portare avanti il proprio commercio fuori dagli stessi, proprio in considerazione dei rischi maggiori che una situazione di questo genere può comportare.
Come si calcola lo spread nel Forex?
Quando si opera nel Forex trading lo spread è già calcolato nei costi della transazione. E’ proprio il broker, infatti, ad aggiungere tale balzello nel momento in cui viene richiesta l’operazione, il cui costo viene addebitato una sola volta per transazione.
Proprio per il fatto che ogni piattaforma ha un suo tasso di spread si rende assolutamente necessario controllare le tabelle che ognuna di esse fornisce al fine di capire quanto si dovrà pagare per la transazione. Per capire meglio le differenze, si può ricordare che per la stessa coppia di monete si può verificare una forbice di prezzi oscillante tra i 2 e i 10 pip.